Piero Pozzati e Claudio Ceccoli: teoria e tecnica delle strutture, volume terzo, parte prima
Recensione apparsa sul 4° numero della rivista Tech.A, magazine ufficiale di ASSO Ingegneri e Architetti dell’Emilia Romagna.
Recensione

Editore: UTET 1987
Misure: 18×25 cm, pp.418
Peso: 1170 g
ISBN: 88-02-04145-8
Prezzo di copertina: fuori catalogo
l lockdown è finito e siamo stati tutti chiamati a fare la nostra parte nell’ingranaggio della cosiddetta ripartenza, una macchina di Goldberg* particolarmente evoluta che sta facendo il suo lavoro magistralmente. Per farla breve, non ho avuto tempo di scrivere la recensione che dovevo. Pensavo: «ci vorrebbe un libro che si recensisce da solo, un libro che mentre io sto lì a leggermi i protocolli anti COVID-19, le linee guida anti COVID-19, il DL rilancio, le prime interpretazioni sul DL rilancio, le check list per gli studi professionali, le seconde interpretazioni sul DL rilancio, questo libro intanto si recensisce da solo». Ma esiste un libro che si recensisce da solo? Sì, e la sua capacità non si limita al fatto, già straordinario, di sapersi recensire da solo. Leggendolo ve ne accorgereste, ma per leggerlo bisogna comprarlo, e purtroppo credo sia fuori catalogo da un po’. E’ un libro d’altri tempi, certo, lo si capisce dalla circostanza che in tutto il libro non viene citata una sola norma tecnica e dal fatto che è scritto in una prosa chiara e delicata, a tratti incantevole. Dicevo che si recensisce da solo, ed è vero, allora vi ricopio di seguito un pezzetto dalla prima pagina:
Ci si deve accontentare di suddividere i corpi in categorie e di attribuire ad esse proprietà semplificate, accettando quindi un compromesso tra l’intendimento di descrivere la realtà nel modo più fedele possibile, e quello di utilizzare una rappresentazione analitica semplice, ostacolata dalle difficoltà sempre maggiori che si incontrano via via che si perfeziona il modello matematico.
Poi dice, sentite:
Perché quel che conta è la possibilità di descrivere gli aspetti più rilevanti del comportamento del corpo, mantenendo la consapevolezza che, comunque vengano perfezionate, le nostre soluzioni restano approssimative e possono venire oscurate, anziché chiarite, da approfondimenti inessenziali.
*La macchina di Goldberg è un meccanismo progettato in maniera deliberatamente complessa per eseguire operazioni semplici o trascurabili. Goldberg era un ingegnere. Il suo primo incarico, nel 1904, fu quello di mappare le fogne di San Francisco. Lavoro che, comprensibilmente, abbandonò dopo un mese per dedicarsi al fumetto. Se vi interessa ne parleremo nel prossimo numero di Techa, o in quello dopo, o, al massimo, in quello dopo ancora.
Studio Nikuraze